LA CITTA' DEL PALIO

Incisa su una delle porte della città di Siena c’è un motto latino: Cor magis tibi Sena pandit - Siena ti apre un cuore ancor più grande (della porta che stai attraversando). In questa frase si trova molto della bellezza di Siena: una città che, scalfita la superficie di cittadina medievale altamente turistica, è capace di conquistare e farsi conquistare da chi la visita. Siena è Palio, e il Palio è Siena: mai fare l’errore di confondere il Palio per una delle tante giostre che i vari borghi italiani hanno iniziato a rievocare negli ultimi anni per attirare i turisti. Il Palio, le cui origini vanno indietro fino al 1200, è corso per i senesi: sono loro anima e corpo della città e sono loro che soffrono e gioiscono sconfitte e vittorie della Contrada.
Siena è Palio, e Palio è Contrada: le 17 consorelle sono parte determinante della vita quotidiana dei senesi, e qualsiasi viaggiatore attento potrà facilmente notare le meraviglie del tessuto sociale contradaiolo anche se non presente in città durante le due Carriere, quella del 2 Luglio e quella del 16 di Agosto.

Secondo la leggenda Siena è fondata da Senio, gemello di Ascanio - fondatore di Asciano - e figlio di Remo, fratello del fondatore di Roma. Questo può solo lasciare intuire quanto antica e profonda sia la storia che Siena può narrare. Dalla piccola colonia militare di Saena Iulia, a sua volta fondata su precedenti presidi etruschi, Siena arriva a essere nel medioevo una delle più fiorenti ed evolute Repubbliche Italiane: è a Siena che nasce quella che è la più longeva banca del mondo, è a Siena che Duccio di Buoninsegna porta l’arte del Rinascimento ai suoi più alti livelli, è a Siena che il Santa Maria della Scala, ospedale e ricovero più antico tra quelli europei, viene fondato, è a Siena che viene eretto il maestoso Duomo, lasciato incompiuto a causa della peste, è a Siena che prospera una delle più antiche università d’Italia.

La città è piena di meraviglie architettoniche e artistiche a ogni suo angolo - nel 1995 l’intero centro storico viene dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità - ma meraviglia a loro volta sono i senesi: quelli che Dante definiva “vani” perché alla perenne ricerca della Diana, leggendario e mai trovato fiume sotterraneo che attraverserebbe tutta la città, quelli che hanno creato e conservato questa Siena con quel cuore che aprono a chiunque varchi le soglie delle loro porte.